Sai che esiste una normativa specifica che regola la pubblicazione di contenuti pubblicitari nel settore sanitario e odontoiatrico?
La normativa attuale che regola la pubblicità nel settore odontoiatrico fa riferimento alla Legge Boldi del 2019 (L. 30/12/2018 n. 145) che ha sostituito la Legge Bersani del 2006, riguardo la comunicazione in ambito sanitario.
La Legge Bersani consentiva la piena libertà di comunicazione, che ha portato ad una diffusione estrema l’utilizzo di messaggi pubblicitari dal taglio estremamente commerciale che penalizzavano la trasparenza del messaggio stesso; un tale stile di comunicazione metteva in secondo piano aspetti importanti come la piena consapevolezza e la salute dei pazienti.
Infatti, il rischio di pubblicità di questo tipo, aggressive e di carattere puramente promozionale, era quello di poter suggestionare ed influenzare in modo negativo i pazienti facendo leva su determinati problemi o debolezze, con promesse talvolta ingannevoli che consolidavano il desiderio di sottoporsi a determinati interventi o terapie anche senza aver ricevuto adeguate informazioni sui rischi.
La Legge Boldi, quindi, è intervenuta a regolamentare il contenuto dei messaggi proprio al fine di limitare la comunicazione ingannevole. È importante precisare che non ha vietato l’utilizzo di siti web e social network per fare pubblicità, ha solo posto un freno ad uno stile di comunicazione aggressivo che poteva rappresentare un rischio per utenti e pazienti.
Secondo quanto stabilito dalla Legge Boldi, quindi, il focus della comunicazione deve essere la corretta e trasparente informazione da dare al paziente.
Infatti, l’Art. 1 della normativa stabilisce che la comunicazione nel settore odontoiatrico deve essere fondata su “informazioni funzionali a garantire la sicurezza dei trattamenti sanitari, escluso qualsiasi elemento di carattere promozionale o suggestivo, nel rispetto della libera e consapevole determinazione del paziente, a tutela della salute pubblica, della dignità della persona e del suo diritto a una corretta informazione sanitaria.”
Andiamo più a fondo: qualche esempio ci aiuterà a capire meglio in che modo essere certi che i messaggi pubblicitari elaborati per il web siano conformi a quanto stabilito dalla normativa.
La Legge Boldi consente:
- Descrizione delle funzionalità e delle tecnologie usate per interventi e trattamenti
- Descrizione dei benefici di servizi e terapie, purché le informazioni siano veritiere e trasparenti
- Approfondimenti clinici e tecnici di tutti i trattamenti offerti dallo studio
- Prezzi di servizi e trattamenti, purché veritieri e chiari, che non omettano dettagli penalizzanti nei confronti del paziente
Non è invece consentito l’utilizzo di messaggi eccessivamente promozionali e suggestivi.
Per esempio, un messaggio come “Impianto completo in poche ore! Senza tagli, senza punti, senza dolore!” sarebbe vietato poiché ingannevole: esalta determinati aspetti senza fornire dettagli clinici.
Ancora, “Apparecchio fisso completo a €52 al mese, zero anticipo e zero interessi” è un altro esempio di messaggio non conforme alla normativa, dal momento che si focalizza esclusivamente su informazioni di tipo economico esaltando troppo l’aspetto commerciale.
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